Reportage Berlino

Trovo molto difficile parlarvi di Berlino. Anche perché era la mia prima volta!
Sono partito impreparato e ho pagato in parte lo scotto. E’ come arrivare a Parigi digiuni di conoscenze e dire: bene ora che faccio? Il gruppo di amici con cui ho trascorso la vacanza mi ha salvato perché fortunatamente c’era chi si era documentato a dovere.

Quindi solo qualche scatto della città:

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La secnografica e fredda cupola del Sony Center in Postdamer Plaz

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Il celebre campanile distrutto dalla Gerra

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Il Duomo con a fianco la torre di Alexander Platz

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Qui un particolare della vetta della torre sede anche delle televisione e di un ristorante con pavimento rotante…

Permanenza sette giorni, ma credo che ne servano almeno una decina. Dipende sempre dal tipo di vacanza che vuoi fare…
Definizione sintetica: Berlino è una metropoli allegramente sinistra.
Berlino, dignitosissima capitale europea piena di vita, una capitale “di tutti, di più”. La città però conserva l’ombra tetra del nazismo e, a mio avviso, il senso di colpa permane in maniera latente e indelebile.
Non a caso è stato costruito da poco il museo della cultura ebraica. L’architettura esterna ed interna è piuttosto inquietante. I muri interni della prima zona non sono perpedicolari al pavimento e si avverte un senso di ansia e deformazione…

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Il museo ebraico visto da uno dei lati esterni

Del Muro più nessuna traccia o quasi, mi sono dovuto comperare una cartina storica per capire dove fosse. Non si riesce minimamente a rendersi conto quando si sta attraversando una vecchia zona di confine… In Postdamer Plaz hanno “ri-allestito” pezzetti di muro. Ho molto apprezzato (non si vede dalla foto) la conservazione della linea di confine lungo l’asfalto della strada.

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Turisti che si fotografano davanti ai reperti del Muro

Ma veniamo a noi!

Mi sono recato in un paio di mercati che ospitavano contadini della campagna che vendevano anche prodotti biologici.

Caro Albenghi, le patate Agata (di origine vignolese) del tuo celebre tortino fanno il giro dell’Europa!

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Da questo signore ho acquistato delle patate da fare al cartoccio ed erano davvero notevoli!

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Questa è la base per il brodo, o almeno l’ho interpretata e usata come tale, che si vende nei mercati. Sedano rapa, prezzemolo riccio, porro e carota.

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Meraviglioso l’olio di semi di lino spremuto al momento. Ci faccio la Crema Budwig al mattino… L’olio di semi di lino contiene una elevata quantità di Omega3.
Ho acquistato anche gli scarti che si possono mangiare come Müsli (in realtà ci sarebbero altri utilizzi dello scarto, ma la persona che lo produceva parlava solo tedesco ed ho afferrato nel suo discorso solo la parola Müsli :? ).

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Berlino si è rivelata una vera mecca per la cosa che amo di più: il pane!

Il KaDeWe è il più grande magazzino d’Europa. Sei piani. Al quarto gli articoli per la cucina. Al sesto il cibo e i ristorantini.

Giunto al quarto piano non so come sia riuscito a mantenere la calma. Prima ho cercato di capire quanto fosse grande l’area di interesse per potermi dare un margine temporale di azione. Che fatica.
Rimpiango di non aver acquistato il denocciolatore di ciliegie (garantiva 12 kg in un’ora…) ma era troppo grande per la quantità di cose che dovevo mettere in valigia. Ce n’erano persino due modelli.

E comunque sono stato bravissimo a controllare la compulsione: ho preso solo una piccola “pala” di acciaio senza manico e un macina mandorle manuale!

Svenimento al sesto pano.
Più di 400 tipi di pane e non so quante centinaia di formaggi.
Metto un sacco di foto, perchè i formati sono molto interessanti e spero possano essere fonte di ispirazione anche per te!

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Chi ha idea di come ottenere questi bignè?
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Per ultimo questo. Devastante!
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Ecco un primo piano. Si ha da fare… il Kugelhupf. Il papà del Panettone alla Milanese. Era ottimo: pasta tra il pandoro e il panettone, leggermente imbevuta di sciroppo…

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La miglior del pane a Berlino si acqusita da Weichardt Brot
Il forno è indicato sulle guide. Appena arrivato in città, mi sono recato nel quartiere dove c’è il forno. Ho chiesto informazioni per trovare il posto ad una gentile signora tedesca (tutti i tedeschi che ho conosciuto o con cui ho parlato sono davvero cortesi e fortunatamente parlano inglese) che mi ha spiegato che i titolari prima avevano un negozio più grande, ma che per mantenere la qualità ne hanno preso uno più piccolo. Macinano loro le farine e sono affiliati al circuito Demeter. E mi ha confermato che anche secondo lei è il forno con la produzione migliore di Berlino.

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Purtroppo la foto non è un granchè, ma il “negozietto” merita davvero una visita. L’offerta sembra scarsa dagli saffali, ma è perchè il negozio è stato letteralmente svaligiato dai clienti! Non avevano più neanche un breazel.

I titolari sono bellissimi! Una coppia tutta sorrisi… erano presenti al mio arrivo mentre venivano intervistati da un paio di, suppongo, studenti. All’ultimo piano della credenza c’è una loro foto con davanti una targa, tipo lingotto dorato, con inciso LOVE! Mi ha divertito un sacco la cosa. Il clima era molto familiare e si respirava, oltre al profumo meraviglioso, davvero una bella atmosfera. Il proprietario mi ha regalato un calendario 2007 con le foto di lui e la moglie ritratti su un maggiolone d’epoca mentre partcipano ad una corsa da Amburgo a Shangai… :smile:

Il locale ha tre tavolini piccoli in cui è possibile consumare colazione o pranzo. Cosa che ho fatto (bis compreso!).

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Polpette, tipo medaglioni, alla cipolla e prezzemolo, fritte. Un paio di quiche, un trancio di pizza (francamente era un po’ troppo condita) e degli stupefacenti panini all’uvetta. I panini erano davvero soffici e leggeri. Tutti gli impasti erano integrali o semi integrali. Con un sapore e un profumo incredibili.

Questa invece è una piccola catena di forni biologici, BioBackHaus, davvero notevole per offerta e qualità. Ci ho mangiato un kraphen meraviglioso alla marmellata.

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Ho preso pacchi di frutta secca mista, uvetta e semi di papavero biologici (la prima è davvero troppo buona!) E questo pane che abbiamo mangiato per la sera di capodanno.

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E infine, ecco quello che mi sono accattato:

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Stampi per biscotti foggiati con la sagoma dei tipici omini che compaiono sui semafori di Berlino Est (dono dei miei compagni di viaggio). Un cestino, anzi due, con telo incorporato. Un Banetton da mezzo kilo, un germogliatore in terracotta, un piccolo bollitore elettrico. La
pala e il macina mandorle svedese!

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3 Commenti

  1. marsma
    Pubblicato 29 ottobre, 2008 alle 17:33 | Link Permanente

    complimenti

  2. Maria Rita
    Pubblicato 10 febbraio, 2011 alle 20:43 | Link Permanente

    Bello il tuo reportage!
    Io ci sono stata poco prima di te ma ne ho avuto un’impressione completamente diversa: una città europea, piena di giovani e culturalmente vivace. Il ricordo del nazismo non l’ho respirato per strada, mi è sembrato ben chiuso nei musei e per le strade ho visto tanta voglia di divertirsi.

  3. Henemency
    Pubblicato 6 agosto, 2012 alle 07:21 | Link Permanente

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6 Trackbacks

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