Frittelle di zucchini

Questa è una vecchia ricetta di famiglia, ramificazione pugliese. La eseguo da diversi anni recuperando la ricetta al telefono o su qualche foglietto, ricopiato sommariamente più volte e inserito tra agende, blocchi e quant’altro. Quest’anno ho canonizzato le dosi, sperando poi che internet mi aiuti a fissare il luogo dove ritrovare la ricetta!

Mia nonna le preparava più piatte ed erano anche più verdi (probabilmente usava più zucchine), tant’è che, quand’ero bambino, il mio cuginetto chiamava queste frittelle “bistecche verdi” suscitando l’ilarità dei commensali adulti.

Ingredienti

800 g zucchini mondati
10 g sale marino (per far spurgare gli zucchini)

5 uova grandi
50 g farina 0
20 g farina integrale
80 g parmigiano reggiano grattugiato
1 mazzetto di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
sale marino
pepe bianco di mulinello

ghiaccio
olio di riso, di arachide o extra vergine di oliva

Come procedere

Grattugia gli zucchini con la grattugia a fori larghi e ponili in uno scolapasta, unisci il sale e fai spurgare per circa un’ora l’acqua.

frittelle di zucchini

Intanto trita finemente il prezzemolo (deve risultarne un cucchiaio generoso) insieme allo spicchio di aglio.

In una grande terrina, unisci il trito alle uova e il parmigiano. Mescola bene con una frusta e aggiungi la farina setacciata, il sale e il pepe. Poni poi il recipiente coperto in frigorifero.

Quando gli zucchini avranno perso l’acqua, strizzali molto bene. Puoi procedere così: sgronda l’acqua in eccesso schiacciandoli contro le pareti dello scolapasta, poi ponili al centro di un canovaccio pulitissimo. Chiudi il canovaccio a mo’ di fagotto e stringi a più riprese la stoffa in eccesso con lo stesso movimento con cui chiuderesti un barattolo.

Aggiungi i zucchini al composto e mescola bene. Riponi nuovamente in frigorifero.

Scalda l’olio nella padella di ferro sino a che non raggiunge la temperatura ottimale.

In una ciotola grande poni i cubetti di ghiaccio, poi appoggia su questi la ciotola con il composto di zucchini.

Con un paio di cucchiai forma delle “quenelle” e friggile sino a che non diventano ben dorate (gira le frittelle a metà cottura – ci vorranno circa 5 minuti).

Fai asciugare le frittelle su carta assorbente. Prima di friggere altri pezzi, attendi che l’olio ritorni in temperatura.

Se stai friggendo anche altre pietanze, ti conviene scaldare il forno e porvi a mano a mano i fritti sino a che non hai completato tutta la cottura.

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7 Commenti

  1. roberte
    Pubblicato 16 luglio, 2008 alle 21:18 | Link Permanente

    ciao glutine, le tue frittelle assorbono molto olio durante la cottura? perchè mescoli due farine?
    è sempre un piacere passare da queste parti:)

  2. Pubblicato 16 luglio, 2008 alle 22:04 | Link Permanente

    Se fai raggiungere all’olio la giusta temperatura (che dipende dal tipo di olio) e se tieni il composto freddo, lo sbalzo termico non farà assorbire l’olio. E’ molto importante anche avere una buona padella di ferro.

    Le due farine: semplicemente per fare in modo che la percentuale di crusca assorba i liquidi del composto (eventualmente puoi usare un poco di pane grattugiato se non vuoi usare la farina integrale).

  3. roberte
    Pubblicato 18 luglio, 2008 alle 23:14 | Link Permanente

    risolto il problema della farina integrale…se posso oser, mi permetto di inviare una ricettina made en gwada.

    les acras sono dei beignets di pesce o verdura, piatto tipico e delizioso delle isole dei caraibi, si gustano all’ora del ti’punch (apero).
    Molto apprezzate dai turisti e simili alle nostre polpette di baccalà… un buon acra deve essere croccante e morbido allo stesso tempo.

    una breve storiella racconta come sono nati les acras.
    Al secolo scorso, nella cucina di una casa, un vecchio cuoco normanno si lamentava che non c’erano mele per preparare i suoi beignet come al suo paese.
    Al suo fianco c’era un cuoco africano che gli suggerì di usare della morue séchée…il baccalà! Detto fatto! Ma mancavano di gusto.
    Un giovane indiano riprese la ricetta e aggiunse cives e piment (peperoncino)…ed ecco il beignet multietnico! In seguito les acras attraversarono l’oceano è arrivarono in Portogallo, paese del baccalà.

    Scrivo la ricetta originale della mia vicina di casa la mami Alì, non usa bilance o misurini, le sue dosi sono 1:occhio è l’esperienza…le dosi sono personali ovviamente migliorabili!

    300g baccalà dissalato, 250g farina, 2 uova, 1 cucchiaino di lievito, cipolla, cive si sostituisce con erba cipollina, 2 spicchi di aglio, timo, prezzemolo, un peperoncino piccante, olio per friggere, sale e pepe a seconda del gusto.

    Cuocete il baccalà coperto di acqua profumata con lauro e timo fresco a fuoco basso, lasciatelo intiepidere. Scolatelo eliminate le lische e sbriciolatelo finemente.
    In un recipiente disponete la farina, il lievito, i tuorli, la cipolla, la cive, l’aglio e il prezzemolo tritati, aggiungete acqua o latte, quanto basta per ottenere una bella pastella morbida ed elastica.
    Montate a neve gli albumi e incorporateli delicatamente al composto, aggiungete il baccalà e il peperoncino, regolate di sale e pepe.
    prendete il composto a cucchiate e friggettelo in olio caldo.

    Si mangiano calde o tiepide con citron vert e insalata oppure si intingolano con una salsa creola, usata sopratutto per grigliati, chiamata sauce chien (salsa cane) o in modo più popolare salsa bau bau.

    la ricetta originale non prevede lievito…la prossima le farò senza lievito ma con la tecnica del freddo delle frittelle di zucchini!

  4. Pubblicato 21 luglio, 2008 alle 21:31 | Link Permanente

    Grazie roberte per la ricetta molto interessante!

  5. gabri
    Pubblicato 13 gennaio, 2010 alle 13:05 | Link Permanente

    ricetta molto interessante, la farò al più presto.ciao

  6. Pubblicato 13 gennaio, 2010 alle 15:02 | Link Permanente

    Grazie gabri, quando la provi fammi sapere!

  7. Trilli
    Pubblicato 22 luglio, 2012 alle 16:26 | Link Permanente

    Ciao si davvero molto buona l’ho provata ed è fantastica:)

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